Papa Francesco: “Non ridurre la fede a zucchero che addolcisce la vita”
“Non dimentichiamo questo: non si può ridurre la fede a zucchero che addolcisce la vita. Gesù è segno di contraddizione”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa presso il Santuario nazionale di Stasin (Slovacchia) nella Solennità della Beata Vergine Maria dei Sette Dolori, Patrona del Paese.
Gesù, ha continuato il Pontefice, “è venuto a portare la luce dove ci sono le tenebre, facendo uscire le tenebre allo scoperto e costringendole alla resa”.
“Accoglierlo – ha proseguito Bergoglio – significa accettare che Egli sveli le mie contraddizioni, i miei idoli, le suggestioni del male; e che diventi per me risurrezione, Colui che sempre mi rialza, che mi prende per mano e mi fa ricominciare”.
“Ai suoi discepoli Gesù disse di non essere venuto a portare pace, ma una spada: infatti la sua Parola, come spada a doppio taglio, entra nella nostra vita e separa la luce dalle tenebre, chiedendoci di scegliere”, ha aggiunto il Papa.
Al Santuario di Sastin, dove ogni 15 settembre si svolge il tradizionale pellegrinaggio in occasione della festa dela Patrona, la Beata Vergine dei Sette Dolori, Papa Francesco si è unito stamane con i vescovi slovacchi per una preghiera di affidamento prima di celebrare messa.
Al santuario sono statii presenti secondo le stime degli organizzatori 45mila fedeli. “Nostra Signora dei sette dolori, siamo riuniti qui davanti a te come fratelli, grati al Signore per il Suo amore misericordioso”, si legge nel testo rivolto alla Madonna che nel santuario di Sastin viene venerata da secoli.
“Madre della Chiesa e Consolatrice degli afflitti, con fiducia ci rivolgiamo a te, nelle gioie e nelle fatiche del nostro ministero. Guardaci con tenerezza e accoglici tra le tue braccia”, hanno detto insieme il Papa e i vescovi slovacchi.
“Ti affidiamo la nostra stessa comunione episcopale. Ottienici la grazia di vivere con fedeltà quotidiana le parole che il tuo Figlio Gesù ci ha insegnato e che ora, in lui e con lui, rivolgiamo a Dio nostro Padre”.