Perché i sacerdoti vestono sempre di nero?
Sacerdoti vestono nero: ottima domanda! Per essere chiari, un prete non veste sempre di nero e ciò che indossa dipende in realtà da ciò che sta facendo. Quando non offre il sacrificio della Messa, indossa una tonaca nera (una lunga veste che scende fino alle caviglie) con colletto bianco, oppure, se la conferenza episcopale nazionale lo consente, il sacerdote indossa un abito nero con un colletto bianco in pubblico.
Perché nero? Il nero è un segno di lutto e penitenza. I sacerdoti devono ricordare ai laici che nella vita c’è di più di quello che offre questo mondo. Vestirsi di nero dovrebbe ricordare sia al prete che a coloro che lo vedono che non dovremmo mettere gli occhi sulla moda di questo mondo, ma dovremmo ricordare che siamo chiamati a fare penitenza, non solo per i nostri peccati ma per i peccati del mondo.
Sacerdoti vestono nero: A livello pratico, l’esposizione di chierici neri consente anche a una persona di identificare un sacerdote nel caso in cui quella persona abbia bisogno dei sacramenti come la confessione o l’unzione degli infermi. La cosa più meravigliosa è che i preti amano quando una persona si avvicina a loro per strada per chiedere di confessarsi. A un livello pratico diverso, un prete non indossava la tonaca nera o l’abito nero durante l’esercizio, i lavori in giardino o il sonno. Inoltre, un sacerdote diocesano nei climi tropicali non si vestirebbe di nero ma di bianco, non solo per ragioni pratiche – per diminuire il calore del sole – ma perché il bianco come il nero è un segno di lutto.
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo,
gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri.
Riempi di amicizie discrete la loro solitudine.
Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze.
Confortali con la gratitudine della gente e con l’olio della comunione fraterna.
Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro.
Liberali dalla paura di non farcela più.
Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze.
Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza.
Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano.
Fa’ risplendere di gioia i loro corpi.
Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce.
Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.