Perché il Venerdì Santo è così importante
A volte dobbiamo affrontare il nostro dolore e la nostra sofferenza per rivelare una verità più grande.
Croce del Venerdì Santo
“Eri lì quando hanno crocifisso il mio Signore?” Questo è lo spirito afroamericano ossessivo che cantiamo alla Settimana Santa, chiedendoci: eravamo lì? Siamo rimasti fedeli a Gesù fino alla fine? L’abbiamo davvero preso?
Non si può dire cosa farebbe nessuno di noi, ma la paura avrebbe potuto facilmente sopraffarmi. Come Pietro, avrei potuto negarlo tre volte. Avrei potuto fingere di non conoscere nemmeno Gesù.
“A volte, mi fa tremare, tremare, tremare …” vanno le parole. Mi fa tremare. Anche se avevo sentito, come i discepoli, la promessa della risurrezione. Deve essere stato difficile credere che il ritorno di Gesù fosse possibile dopo aver assistito alla raccapricciante tortura della morte sulla croce.
A volte preferirei saltarlo. Salta il servizio del Venerdì Santo , salta il Giovedì Santo . Dimentica tutto fino a Pasqua.
Poi mi ricordo di qualcosa che il nostro pastore ha detto una volta. Osservò che alla risurrezione, Gesù si mostrò per primo a coloro che alla fine si erano bloccati con lui.
“C’erano anche molte donne lì, che guardavano da lontano …” recita il Vangelo di Matteo, “tra cui Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Giuseppe …”
Solo un paio di versi dopo leggiamo che “verso l’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a vedere il sepolcro.” Erano lì. Per scoprire la tomba vuota.
Si precipitano a dirlo ai discepoli, ma ancor prima di raggiungerli, Gesù appare alle due donne. Erano lì nel peggiore dei casi. Sono qui ora per sperimentare in prima persona l’incredibile, sbalorditiva buona notizia.
A volte dobbiamo superare i tempi difficili, affrontare il nostro dolore e la nostra sofferenza senza scappare, per avere la verità più grande rivelata.
Resta con il Venerdì Santo. La Pasqua è alle porte.