Preghiera della festa della donna di San Giovanni Paolo II
“Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna ! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani ” ” Grazie a te, donna sorella, che porti nel complesso della vita sociale le ricchezze della sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità, della tua costanza “. (Giovanni Paolo II)
Guardiamo alla donna per eccellenza “LA VERGINE MARIA”
Maria vivendo nel modo più elevato i valori della femminilità iscritti nel suo essere, ha realizzato con autenticità la sua vocazione della salvezza. Il suo coinvolgimento nel rispondere a Dio è stato totale: tutto ha riconsegnato nelle mani del suo Creatore, mente, cuore e volontà. Il «sì» da lei pronunciato al momento dell’Annunciazione l’ha disposta ad essere tutta del Signore, ma questa adesione al volere divino ha una valenza dinamica: non si compie una volta per tutte, è l’assenso ripetuto nell’intero corso della sua esistenza e raggiunge il suo culmine ai piedi della croce dove Maria diventerà la madre di tutti i credenti. L’esempio della sua figura e della sua vita è la luce che risplende sul nostro cammino ed è invito per ciascuno.
― a far verità dentro di sé, riflettendo sulle proprie esperienze, cercando di conoscersi con obiettività per essere più libero di accogliere il progetto del Padre;
― a rispondere alla chiamata coinvolgendo l’intera personalità ed educandosi a tener conto dei propri sentimenti per metterli a disposizione dei valori;
― a porsi a servizio dei fratelli con cuore umile e generoso per vivere fedelmente la propria identità.
Maria, donna docile allo Spirito e sempre pronta a compiere la volontà del Padre, è Colei che realizza al «femminile» la pienezza attuatasi in Cristo, che tuttavia resta l’unico Signore e Salvatore. Con il suo «fiat» e con la sua maternità, Maria coopera al realizzarsi delle redenzione e, in quanto madre di Gesù, partecipa in modo singolare, ed unico all’azione di Dio. In lei «la Donna per eccellenza, il femminile ha raggiunto il suo più sublime livello umano, ma soprattutto è divenuto partecipe – associandosi allo Spirito – dello stesso mistero di Dio.
Quando Dio creò la donna, il creato si rivestì di grazia tutta nuova e i fiori di beltà, scintillarono le stelle e gli angeli danzarono. Nel Suo grembo Dio ripose il segreto della vita e a lei, figura della Madre amata e splendore di ogni donna, il Figlio svelò il Suo Volto e affidò il primo annuncio. Oggi la Trinità canta gli auguri santi ad ogni donna perché viva con dignità e gratitudine la grazia che possiede.