Preghiera da recitare nel giorno di Lunedì dell’Angelo per chiedere aiuto a Gesù
Il lunedì dell’Angelo (detto anche lunedì di Pasqua o, impropriamente, Pasquetta) è il giorno dopo la Pasqua. Prende il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro.
Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salome andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Mt 28,5-6). E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.
Ti voglio ripetere, oggi, mio Signore, le stese parole che altri ti hanno già detto. Le parole di Maria di Magdala, la donna assetata di amore, non rassegnata alla morte. E ti chiese, mentre non riusciva a vederti, perchè gli occhi non possono vedere ciò che il cuore veramente ama, dove tu fossi. Dio si può amare, non si può vedere. E ti chiese, credendoti il giardiniere, dove eri stato messo.
A tutti i giardinieri della vita, che è sempre giardino di Dio, anch’io vorrei chiedere dove hanno messo l’Amato Dio, crocifisso per amore.
Vorrei anche ripeterti le parole della pastora bruna, quella del Cantico dei Cantici riscaldata o bruciata dal tuo amore, perchè il tuo amore riscalda e brucia e guarisce e trasforma, e lei ti disse, mentre non ti vedeva ma ti amava e ti sentiva accanto: “Dimmi dove conduci il tuo gregge a pascolare e dove tu riposi nel momento del grande caldo”.
Io so dove tu conduci il tuo gregge.
Io so dove tu vai a riposarti nel momento del grande caldo.
Io so che tu mi hai chiamato, eletto, giustificato, gratificato.
Ma coltivo il desiderio sincero di venirti accanto calpestando le tue orme, amando il tuo silenzio, cercandoti quando è buoi o infuria la tempesta.
Non lasciarmi barcollare sulle onde del mare. Potrei affondare totalmente.
Vorrei gridare anch’io con Maria di Magdala:
“Cristo, mia speranza è risorto.
Ci precede nella Galilea delle genti”
E verrò da te, correndo, per vederti e dirti:
“Mio Signore, mio Dio”.