Quattro domande su Medjugorje che tutti si fanno
1. Perché tanti uomini di Chiesa sono contrari ad ogni fenomeno soprannaturale?
Anzitutto è spiegabile e necessaria la prudenza in questi fatti, dove è tanto facile l’inganno diabolico. I pastori devono esercitare il loro discernimento, senza preconcetti. Inoltre essi si premurano giustamente di riportare i fedeli, prima di ogni cosa, alla fonte della fede che è la Parola di Dio insegnata dalla Chiesa e ai Suoi mezzi di salvezza. Molti fedeli, troppo semplici o zelanti o esaltati che siano, se ne dimenticano e danno valore assoluto ed esclusivo a manifestazioni, che sono sì forti richiami e avvertimenti salutari, ma che ci devono ricondurre alla fonte principale della salvezza.
Detto questo, c’è anche chi vuol chiudere gli occhi, anche se ha visto, per non compromettersi, quando sarebbe possibile, con opportuni e oculati interventi, condurre fedeli e manifestazioni nell’alveo giusto, cioè nella Chiesa, questo specialmente dove è iniziata una grande corrente di preghiera e di grazia. Ma certuni non si sentono aprioristicamente di uscire da un comportamento di comodo, condiviso dall’opinione pubblica, hanno paura della verità: temono lo scandalo della croce che, come dice il Papa, accompagna sempre i segni autentici di Dio (Ut unum sint, n.1). Come potete credere voi che prendete la gloria degli uomini e non cercate la gloria che viene da Dio solo (Giov 5,44)? I segni dei tempi sono così chiari, da essere conoscibili da tutti, anche senza attendere le sentenze dell’autorità, se Gesù ha detto: E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto (Lc 12,57)? Ma per conoscere le cose di Dio occorre un cuore libero.
2. Perché certi fratelli sono guardati male nelle proprie comunità?
Molti fratelli e sorelle hanno ricevuto a Medjugorje la grazia di un totale cambiamento di vita e l’hanno portata nelle loro comunità e gruppi. Eppure, nonostante le loro buone ragioni, sono segnati a dito, talvolta vengono considerati fautori di sètte e disgregatori dell’ordine comune e, come tali, emarginati. Senza dubbio Dio permette questo perché essi affermino sempre meno se stessi per sparire nella Chiesa, partecipando pienamente alla vita di essa, fino a soffrire e morire per essa, diventando magari grano caduto in terra che porterà frutto e lievito di vita. Da parte loro devono usare molta attenzione nel liberarsi umilmente da elementi particolaristici o strani, da chiusure che sanno di ghetto, da devozioni o pratiche singolari anche se ispirate, ma non accettate, nella sottomissione umile ai pastori. Accettando l’obbedienza alla linea ecclesiale devono portare la loro croce e non pretendere di vincere, di meritare riconoscimenti, o peggio di avere l’esclusiva della verità. Questa croce che li attende non è ingiustizia, ma purificazione che porterà tanti frutti e la risurrezione delle anime. Alla fine l’umiltà e la carità pagano.
3. Perché la Madonna non fa cessare la violenza nella terra dove appare?
Questo ci chiede Suor C. di BS, facendo eco a tanta gente che si chiede con semplicità perché Maria non interviene in tanto orrore. Anche a Fatima -potremmo risponderela Madonna aveva previsto i tanti mali che la Russia avrebbe diffuso nel mondo e la terza guerra mondiale, se non si fosse ascoltato il suo messaggio e se non si fosse consacrato il mondo al suo Cuore Immacolato (il che avvenne molto tardi, a causa delle resistenze dei vescovi, ad opera di Giovanni Paolo II nel 1984). E sappiamo purtroppo cos’è avvenuto. Pure a Kibeho Maria aveva preannunciato 10 anni prima la carneficina, che poi è avvenuta in Ruanda lo scorso anno, ma non l’avevano presa sul serio.
Ed anche a Medjugorje, in mezzo a popoli così divisi, la Regina della Pace agli inizi (1981) era apparsa in lutto invocando: Pace, Pace, Pace; e in seguito aveva detto: Con la preghiera e il digiuno si possono arrestare anche le guerre. E’ stata riconosciuta? L’abbiamo ascoltata? La Madonna non può costringere le volontà degli uomini, e nemmeno Dio lo può. O pretendiamo, come i giudei, di vedere miracoli dal cielo per credere: Scendi giù dalla croce e ti crederemo?
“Non è ancora troppo tardi per i nostri Vescovi” – “Intorno a Medjugorje non ho dubbi già dagli inizi del 1981. E’ un gran danno che la nostra Chiesa abbia così scarsamente risposto ai messaggi di conversione della Madonna. Gesù dice che finiremo male tutti se non ci convertiamo. E’ vero che i nostri Vescovi ed i nostri sacerdoti invitano senza sosta alla conversione. Ma se Gesù ha mandato Sua Madre a Medjugorje è chiaro che agli inviti di Lei ha legato grandi grazie di conversione, che si ricevono appunto lì. Proprio con queste grazie, distribuite attraverso Sua Madre Regina della Pace a Medjugorje, Gesù voleva portare la pace al nostro popolo.
Penso per questo che si caricano d’una grossa responsabilità quelli che ostacolano una risposta alla Regina della Pace: Lei appare a Medjugorje e ci invita alla conversione. Ma non è troppo tardi perché i nostri Vescovi invitino la gente a Medjugorje, perché questi inviti e messaggi della Madonna continuano ancora. (Mons. Frane Franic’, arcivescovo emerito di Spalato – da Nasa Ognista, marzo’95).
4. A Medjugorje non si dà importanza alla Parola di Dio?
Così Suor Paolina di Cosenza, riportando un’osservazione del suo ambiente. I messaggi di Medjugorje fanno espresso riferimento alle Sacre Scritture e fanno della lettura della Bibbia uno dei primi impegni del popolo di Dio. Oggi vi invito a leggere ogni giorno la Scrittura nelle vostre case: collocatela in un luogo ben visibile, in modo che sempre vi stimoli a leggerla e a pregarla (18.10.84). In un messaggio successivo ripete con maggior forza l’invito: Ogni famiglia deve pregare unita e leggere la Bibbia (14.02.85), ciò che si è fatto e si fa ogni mattina in molte famiglie, oltre che nella liturgia serale. Pregate e leggete la Scrittura perché in essa, attraverso la mia venuta, possiate trovare il messaggio che è per voi.
(25.06.91). Leggete la scrittura, vivetela e pregate per potere capire i segni di questo tempo (25.08.93).
Come si vede sopra, il 14.02.’85 è l’unica volta che la Madonna in un messaggio usa il verbo “morati”, ossia “dovere”, invece del solito “invitare”. “Agli inizi, negli incontri del gruppo di Jelena, vedevo io stesso leggere la Bibbia e, dopo un po’ di silenzio, i membri esprimevano ciò che sentivano” -dice Mons. Kurt Knotzinger in un esauriente articolo su questo tema (Medjugorje un invito alla preghiera, n.1, 1995 – Tocco da Casauria, PE). Così è ormai costume nei vari gruppi di preghiera. Possiamo dire che i messaggi di Medjugorje contengono solo la Parola di Dio, in una veste facilmente accessibile, e sono un invito pressante ad attuarla perché il popolo di Dio l’ha dimenticata: questo viene ripetuto anche oggi a Medjugorje.
Fonte: Eco di Maria nr.123