Il rapporto privilegiato di Natuzza Evolo con i defunti
Una delle straordinarie doti di Natuzza Evolo consisteva nel riuscire a far comunicare i vivi con i propri defunti. Lo faceva cadendo in uno stato di trance che permetteva ai defunti di parlare attraverso il suo apparato vocale.
Un avvocato di nome Silvio Colloca racconta che, nonostante fosse scettico, si recò da Natuzza, la quale si rivolse a lui con la voce di un bambino, dicendo: “Fatti avanti, sono tuo zio Silvio”. Natuzza non poteva sapere che il padre dell’avvocato aveva un fratello che morì all’età di 8 anni.
Sconvolto dall’accaduto, l’avvocato si avvicinò a Natuzza per cercare un eventuale trucco, ma la voce di un altro parente gli chiese di smetterla, e di andare a farsi una Comunione per lui. Dopo poco a parlargli fu un suo parente massone: gli rivelò che dopo la morte conobbe le fiamme dell’inferno, e le sue pene erano indicibili.
Un altro caso emblematico è quello raccontato da Don Silipo, il quale chiese a Natuzza di poter parlare con Monsignor Morabito, morto di recente. Anche Don Silipo non era completamente convinto della buona fede di Natuzza, ma dovette ricredersi quando la voce profonda del Monsignor Morabito, attraverso Natuzza, gli disse: “Ho conosciuto la cecità di codesto mondo, ora sono nella Visione Beatifica”.
Solo Don Silipo poteva essere a conoscenza della momentanea cecità che afflisse il Monsignore pochi giorni prima della sua morte. Dorotea Ferreri Perri, mentre stava parlando con suo marito defunto, grazie a Natuzza, fu costretta ad interrompere il colloquio per l’interferenza di un bambino, morto in un incidente stradale, il quale avvisava che sua madre sarebbe arrivata di lì a poco, ma il suo turno di parlare gli impediva di aspettarla oltre.
Pochi minuti dopo effettivamente si presentò una marchesa di Vibo Valentia che avrebbe voluto parlare con suo figlio morto. Nel 1960 la possibilità di far parlare i defunti attraverso la trance di Natuzza, terminò. E ad annunciarlo fu Santa Teresa di Bambin Gesù, che, dopo aver rimproverato il figlio di Natuzza per aver marinato troppo spesso la scuola, ed il marito per aver bestemmiato, avvisò insieme ad altre voci che quella sarebbe stata l’ultima loro visita, e che si sarebbero risentiti “quando sarete tutti riuniti”.
Un’occasione familiare particolare? “riuniti“ nel Regno dei Cieli? Questo non è dato saperlo, e alla famiglia, in fondo, non importava. Le visioni di Natuzza continuarono comunque, senza più trance e colloqui.