San Bernardo e l’incontro con il diavolo
San Bernardo di Chiaravalle è una delle figure più importanti della storia della Chiesa cattolica. Nato nel 1090 in Francia, Bernardo entrò nell’ordine dei monaci cistercensi nel 1113. Da qui iniziò una carriera religiosa di grande importanza e influenza.
Bernardo fu conosciuto per la sua fede e devozione incondizionata a Dio. Come monaco cistercense, dedicò la sua vita alla preghiera, alla meditazione e all’adorazione di Dio. Era noto per il suo stile di vita semplice e austero, che si rifletteva nella sua scelta di stati di penitenza e digiuni regolari. Non solo si dedicò alla sua vita spirituale, ma anche a sviluppare e promuovere l’ordine cistercense.
San Bernardo e l’incontro con il diavolo
San Bernardo di Chiaravalle nella sua vita fece molti viaggi e in uno di questi, mentre si dirigeva a Vigevano si trovò a fare i conti con il diavolo che staccò la ruota del carro dove viaggia. Il monaco però, riuscì a catturarlo e giunto a destinazione, lo bruciò sul rogo. Poi impastò le ceneri in un mattone conservato nella città. Ancora oggi la popolazione di Vigevano ricorda l’accaduto bruciando sul rogo un pupazzo davanti alla cattedrale del santo.
La leggenda continuò a vivere negli anni, attraverso i racconti dei monaci. Un giorno nell’abbazia giunse un nuovo frate laico, un tuttologo indisciplinato che mise a dura prova la pace degli altri monaci. Seminava zizzania e infuocava gli animi, spargendo pettegolezzi e dicerie.
San Bernando in quei giorni si recò all’abbazia come provveditore e venne a sapere dello scompiglio causato dal nuovo frate. Ebbe immediatamente un sospetto e fece radunare tutti nella sala capitolare. Mentre li redarguiva, notò che il nuovo arrivato era nascosto in fondo alla sala e aveva il capo scoperto e un atteggiamento strano. Quando il santo gli si avvicinò, lui indietreggiò. In quell’istante capì che si trattava del diavolo e si fece il segno della croce, cercando l’aiuto di Dio.
Il diavolo cominciò a fuggire e San Bernardo gli lanciò un grano di corona che aveva tra le mani. Mentre il diavolo avanzava verso il fiume, il grano cominciò a crescere, fino a raggiungere la grandezza della ruota di un mulino. Nei pressi del fiume Volturno, il grano travolse il diavolo, facendolo sprofondare nell’acqua.