San Biagio fra fede e tradizione: la gola, il sole nelle case e il panettone
di Mina del Nunzio
Vissuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore), era medico e venne nominato vescovo della sua città non abbiamo molte informazione su questo santo , ma ci rifacciamo ad alcune tracce epistolari di cui non si sanno la provenienza . fu catturato dai romani e venne ucciso pare sia stato decapitato per gli venne chiesto di rinunciare al cattolicesimo.
Si narra che una mamma in preda al panico e alla disperazione perché suo figlio di pochi anni stava soffocando con delle lische di pesce, chiedeva aiuto San Biagio che era appunto un medico, salvò il bambino con una mollica di pane ed era esattamente il giorno dopo la candelora.
Il giorno 3 febbraio la Chiesa ricorda san Biagio con una funzione che prevede l’accensione di due candele incrociate sotto la gola di ciascun fedele. san Biagio, nell’eccezione popolare e anche il santo che porta il sole nelle case, cioè puntualmente in questo giorno avvertiamo uno spiraglio di luce in più nella nostra casa che puo’ avere due significati: uno che l’inverno è passato ormai e due che la primavera è ancora lontana.
Ma cosa dicono i milanesi a proposito del panettone avanzato dal giorno di Natale. Una tradizione molto milanese appunto pare che una donna aveva portato prima di Natale il panettone da frate Desiderio per farlo benedire, ma il frate era così impegnato che se ne era dimenticato. Dopo Natale, trovando il dolce ancora in sacrestia e pensando che ormai la donna non sarebbe più tornata a prenderlo, l’aveva benedetto e mangiato.
Ma quando il 3 febbraio la massaia si era presentata per riavere il panettone, il frate, mortificato, le aveva confessato di averlo finito, così era andato in sacrestia a prendere il piatto vuoto, trovando invece un panettone grande il doppio rispetto a quello che la donna aveva portato. Un miracolo, appunto, che fu attribuito a San Biagio: per questo, tradizione corretta vuole che oggi si mangi a colazione una fetta di panettone avanzato e benedetto per avere protezione dai malanni della gola.