San Ciro, il protettore dei medici e degli ammalati e il suo miracolo più famoso
San Ciro, uno dei santi medici più amati in Campania e in tutto il mondo, è venerato come Santo Patrono in molte città e paesi del sud Italia. La sua festa si celebra il 31 gennaio e la sua devozione è cresciuta nel corso dei secoli grazie alla fama dei miracoli attribuiti a lui.
Questo santo, oltre ad essere un medico, era anche un eremita che si unisce alla lista di altri santi medici come San Giuseppe Moscati e i Santi Cosma e Damiano. Questi uomini hanno dedicato la propria conoscenza e il proprio sapere per salvare vite umane senza chiedere nulla in cambio.
Il miracolo più famoso di San Ciro
Uno dei miracoli più famosi attribuiti a San Ciro è avvenuto nella zona del Vallo di Diano, in provincia di Salerno, che ha come protagonista Marianna Pessolano. La donna era gravemente malata e nessuna cura sembrava fare effetto sulla sua malattia. Senza alcuna speranza di guarigione da parte dei medici, Marianna decide di recarsi in chiesa a pregare davanti alla statua di San Ciro. Grazie alla sua intensa preghiera, Marianna viene miracolosamente guarita e la notizia si diffonde rapidamente in tutto il territorio.
San Ciro è considerato il protettore dei malati e dei moribondi. Sono numerosi i miracoli attribuiti a lui, tra cui la guarigione di un uomo cieco fin dalla nascita. L’uomo si rivolse a San Ciro implorando una guarigione e il santo lo toccò con la mano, donandogli la vista.
Prima di essere un santo, Ciro era un medico, originario di Alessandria d’Egitto che si dedicava alla cura dei poveri e dei bisognosi, portando anche alla loro conversione. Durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, i medici vennero accusati di stregoneria e Ciro venne perseguitato e torturato. Alla fine, subì il martirio della decapitazione.
Le reliquie di San Ciro sono state spostate in diversi luoghi nel corso dei secoli. Attualmente sono conservate nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. A Portici, una parte del suo cervello è conservata in una teca nell’altare laterale sinistro della Basilica dedicata a lui.