San Gennaro, il patrono di Napoli che “scioglie il sangue”
Il 19 Settembre è la festa di San Gennaro, il patrono di Napoli e come ogni anno i napoletani aspettano il verificarsi del cosiddetto “miracolo di San Gennaro”, all’interno del Duomo.
San Gennaro è il patrono di Napoli e uno dei santi più venerati in tutta l’Italia. La sua vita e le sue opere sono state oggetto di molte storie e leggende, ma ciò che lo rende particolarmente famoso sono i suoi miracoli, che continuano a suscitare meraviglia e devozione tra i fedeli di tutto il mondo.
Chi era San Gennaro
La vita di San Gennaro è avvolta nel mistero, ma si sa che nacque a Napoli nel III secolo d.C. e fu consacrato vescovo della città. In base alle notizie a disposizione pare che abbia dedicato gran parte della sua vita a predicare il Vangelo e a combattere l’eresia.
Questo santo è un martire, ovvero un uomo che è morto perché non ha voluto rinunciare alla fede cristiana. Il suo martirio avviene all’inizio del IV secolo d.C., durante le persecuzioni volute dall’imperatore Diocleziano.
La leggenda vuole che dopo la sua morte, il suo sangue fu raccolto in una fiala e conservato in un luogo sacro. Da come si racconta questo sangue, che viene conservato ancora oggi nella Cattedrale di Napoli, si liquefà tre volte l’anno: il primo sabato di maggio, il 19 settembre (giorno della festa del Santo) e il 16 dicembre.
La liquefazione del sangue di San Gennaro è considerata un miracolo e viene interpretata come un segno di protezione e benedizione per la città di Napoli.
Oltre alla liquefazione del sangue, ci sono numerosi altri miracoli attribuiti a questo santo. Uno dei più famosi è quello che avvenne nel 1631, quando la città di Napoli fu colpita da una violenta eruzione del Vesuvio.
Si dice che i fedeli, spaventati dalla furia della natura, portarono la fiala con il sangue del santo in processione attraverso le strade della città, implorando il suo aiuto. Alla fine della processione, il Vesuvio si calmò, e la città fu risparmiata da ulteriori danni.