San Martino il vescovo che fece fiorire l’estate con il mantello

San Martino, patrono delle Guardie Svizzere pontificie, dei mendicanti, degli albergatori e dei cavalieri è venerato dalla Chiesa Cattolica e ortodossa. È uno dei fondatori del monachesimo in Occidente e uno dei primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa.

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 È famoso per l’episodio del mantello, da cui deriva l’espressione “estate di San Martino“. Secondo la tradizione, San Martino donò metà del suo mantello a un mendicante durante un acquazzone e l’altra metà a un altro mendicante poco dopo. A quel punto, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite.

Nato in Pannonia, da genitori pagani, Martino si arruolò nell’esercito romano e prestò servizio in Gallia. Dopo aver lasciato l’esercito, si fece battezzare e si dedicò alla vita religiosa. Fondò un monastero a Ligugé, considerato il primo monastero datato in Europa. In seguito, fu eletto Vescovo di Tours nel 371 e si stabilì in un eremo a tre chilometri dalla città. Qui creò il monastero di Marmoutier e condusse una vita di povertà, mortificazione e preghiera.

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La festa di San Martino

San Martino è uno dei santi più venerati in Francia e in Europa. È considerato il santo francese per eccellenza e il patrono dei sovrani di Francia. La sua festa liturgica si celebra l’11 Novembre, data della sua sepoltura. Martino è associato alla generosità del cavaliere, alla rinuncia ascetica e all’attività missionaria. Il suo culto si estese in tutta Europa e molte località e parrocchie portano il suo nome.

In Italia, l’11 novembre è associato alla maturazione del vino nuovo. È tradizione stappare il vino appena maturato e festeggiare con castagne o caldarroste. Nonostante non ci sia una celebrazione religiosa formale, la festa di San Martino è particolarmente sentita, soprattutto nelle aree agricole del Nord Italia. In passato, molti contratti agricoli e di lavoro avevano l’inizio e la fine l’11 novembre, poiché i lavori nei campi erano già terminati senza che fosse ancora arrivato l’inverno. Ancora oggi, l’11 Novembre è spesso associato alla fine dei contratti stagionali e al trasloco da un podere all’altro.