San Michele Arcangelo ci rivela il perché Padre Pio rimproverava chi andava da lui
Oggi vogliamo raccontarvi, attraverso le parole di chi lo ha vissuto da vicino, il rapporto di Padre Pio con le persone che andavano da lui. Il suo stile da molti era definito duro ed oggi vogliamo capire meglio le sue motivazioni.
Padre Pio nella sua vita ha dovuto affrontare 3 prove dolorose e nel suo percorso ha sempre avuto al suo fianco San Michele Arcangelo, il suo angelo custode. Gli aneddoti che legano i due sono moltissimi. Si narra che già da quando era appena un Cappuccino, Padre Pio dimenticasse di chiudere le porte e a chi lo redarguiva, rispondeva sempre che non c’era problema, in quanto ci avrebbe pensato il suo Angiolino.
Anche quando un pellegrino sostava con lui in convento, prima che partisse gli augurava sempre di essere accompagnato e custodito dall’Angelo custode. Insomma, la figura del suo Angiolino lo accompagnava ovunque. Era l’amico di gioie e dolori.
Cosa accadde a Padre Pio quando visitò il santuario di San Michele
Padre Pio nel corso della sua vita, fece una sola visita al santuario di San Michele, ma quella visita cambiò il corso della sua vita. Nella grotta di San Michele, Padre Pio ebbe l’impressione che Dio gli stesse riservando qualcosa. E così fu. Quello stesso anno molti eventi straordinari accaddero al frate, come la strasverberazione, la stimmatizzazione e la transfissione.
Tutti e tre gli eventi sono stati preceduti da una presenza misteriosa, che molti studiosi ricollegano alla figura di San Michele. Don Giuseppe Tomaselli racconta un evento particolare ad un gruppo di giovani che si erano recati da Padre Pio. Durante il viaggio in treno raccontavano ad un prelato che stavano andando a San Giovanni Rotondo per incontrare un frate che faceva dei miracoli.
Il prelato a muso duro gli disse di non conoscere il frate e di recarsi piuttosto al santuario di Monte Sant’Angelo, dove c’era uno che davvero faceva miracoli ed era San Michele. I giovani misero in dubbio il loro viaggio, ma decisero comunque di recarsi da Padre Pio.
Una volta giunti al suo cospetto alla fine del colloquio, il frate aprì un cassetto ed estrasse delle immagini, i santini dell’Arcangelo di Monte Sant’Angelo. Nel porgerli ai ragazzi gli disse che mostrando le immagini, avrebbero potuto dire di essere stati al Santuario di San Michele.
I ragazzi capirono subito dopo che il frate si era recato in bilocazione nel santuario. A chi affermava che ci fosse stato una sola volta infatti, lui continuava a ripetere di esserci andato sempre.