San Tommaso, l’apostolo scettico “Se non vedo non credo”
San Tommaso è uno degli apostoli di Gesù che viene spesso ricordato per il suo atteggiamento di incredulità. Nonostante ciò era un apostolo entusiasta anche se aveva una natura un po’ pessimista e diffidente. Ad esempio, nel Vangelo secondo Giovanni, quando Gesù decide di recarsi a Betania per aiutare Lazzaro malato, Tommaso è molto scettico sulla decisione e afferma che sarebbe stato meglio morire insieme a Gesù. Tuttavia, nonostante le sue perplessità, decise di seguire comunque il suo Maestro e rischia con lui.
Anche durante l’Ultima Cena, Tommaso non lesina a mostrare il suo scetticismo. Quando Gesù afferma di andare a preparare un posto per tutti nella casa del Padre e dice che gli apostoli conoscono la via, Tommaso esprime le sue perplessità, tanto che chiese a Gesù come potevano conoscere la via se non sapevano dove stavo andando.
San Tommaso e tocca le ferite di Gesù
L’episodio più famoso di incredulità di Tommaso avviene dopo la Resurrezione di Cristo. Gli altri apostoli raccontano di aver visto Gesù risorto, ma Tommaso rifiuta di credere finché non avrà prove tangibili. Solo quando Gesù appare di nuovo, invitando Tommaso a toccare le sue ferite, Tommaso si ricrede. Gesù non ha mai condannato il suo scetticismo, piuttosto ha invitato gli altri a credere quando vedevano.
Tommaso è spesso raffigurato come un apostolo con un libro o una spada, ma anche come una squadra di architetto. Infatti è considerato il patrono degli architetti e dei geometri. Secondo una leggenda, il re dell’India gli consegnò una squadra d’architetto dopo che Tommaso aveva tracciato miracolosamente la pianta del palazzo reale.
Nonostante il suo carattere fu anche un grande evangelizzatore, che portò il messaggio di Gesù in Siria, Persia, India e Cina. Dopo aver fondato la prima comunità cristiana a Babilonia, Tommaso si spostò in India e successivamente in Cina. Tornando in India, subì il martirio nel 72 d.C. per ordine del re Misdaeu.