San Tommaso Moro, Santo del giorno per il 22 giugno
(7 febbraio 1478-6 luglio 1535)
La storia di San Tommaso Moro
La sua convinzione che nessun sovrano laico abbia giurisdizione sulla Chiesa di Cristo è costata a Thomas More la sua vita.
Decapitato a Tower Hill, a Londra, il 6 luglio 1535, rifiutò più fermamente di approvare il divorzio del re Enrico VIII, il nuovo matrimonio e l’istituzione della Chiesa d’Inghilterra.
Descritto come “un uomo per tutte le stagioni”, More era uno studioso letterario, eminente avvocato, gentiluomo, padre di quattro figli e cancelliere d’Inghilterra. Uomo intensamente spirituale, non avrebbe sostenuto il divorzio del re da Caterina d’Aragona per sposare Anne Boleyn. Né avrebbe riconosciuto Henry come capo supremo della Chiesa in Inghilterra, rompendo con Roma e negando il papa come capo.
Altro fu impegnato nella Torre di Londra in attesa del processo per tradimento: non giurare sull’atto di successione e sul giuramento di supremazia. Su convinzione, More dichiarò di avere tutti i consigli della cristianità e non solo il consiglio di un regno per sostenerlo nella decisione della sua coscienza.
Riflessione
Quattrocento anni dopo, nel 1935, Thomas More fu canonizzato come santo di Dio. Pochi santi sono più rilevanti per il nostro tempo. Nel 2000, infatti, Papa Giovanni Paolo II lo nominò patrono dei leader politici. Diplomatico e consigliere supremo, non ha compromesso i propri valori morali per compiacere il re, sapendo che la vera fedeltà all’autorità non è l’accettazione cieca di tutto ciò che l’autorità vuole. Lo stesso re Enrico se ne rese conto e cercò disperatamente di conquistare il suo cancelliere perché sapeva che More era un uomo di cui contava l’approvazione, un uomo la cui integrità personale nessuno metteva in discussione. Ma quando Thomas More si dimise da cancelliere, incapace di approvare le due questioni che avevano più importanza per Henry, il re dovette sbarazzarsi di lui.