Santa Scolastica, la sorella gemella di San Benedetto da Norcia rompeva il voto di silenzio solo per parlare con Dio
La storia di San Benedetto da Norcia e sua sorella gemella Santa Scolastica è un esempio straordinario di unione e devozione spirituale. I due appartenevano a una nobile famiglia romana e dopo la morte della madre, furono inviati a Roma per studiare. Sconvolti dalla vita dissoluta della città, decisero di dedicare la loro vita a Dio. Benedetto divenne eremita, mentre Scolastica entrò in un monastero vicino Norcia, dove fece voto di castità e rinunciò ai beni terreni.
Il legame spirituale tra Santa Scolastica e San Benedetto
Scolastica si unì a Benedetto a Subiaco, dove lui aveva fondato un monastero. In seguito, fondò un monastero per suore benedettine a Piumarola, a soli 7 chilometri di distanza. I due fratelli si incontravano una volta all’anno in una casetta a metà strada tra i rispettivi monasteri, dove rompevano il voto di silenzio solo per parlare di Dio e pregare insieme.
L’ultimo di questi incontri avvenne il 6 febbraio 547 e quando il loro tempo insieme stava per terminare, Scolastica pregò il fratello di restare ancora un poco. Benedetto rifiutò, ma dopo aver percorso un breve tratto di cammino, fu sorpreso da una tempesta spaventosa che lo costrinse a tornare indietro. Santa Scolastica confessò di aver pregato Dio per farlo tornare e i due rimasero insieme mentre fuori infuriava il maltempo. Per questo, Santa Scolastica è ancora oggi invocata per difendersi dai fulmini e per ottenere la pioggia.
Scolastica morì tre giorni dopo l’ultimo incontro con Benedetto e lui, avvisato da un segno divino, si recò personalmente a prendere il suo corpo e lo depose nella tomba che si era fatto allestire per sé stesso. Ancora oggi, il monastero di Santa Scolastica a Subiaco, risparmiato da terremoti, invasioni antiche e moderne, bombardamenti, è una testimonianza della vita spirituale dei due gemelli.
Santa Scolastica è venerata come santa dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa anglicana. È la patrona delle puerpere, delle monache benedettine e dei bambini che soffrono di convulsioni ed è festeggiata il 10 febbraio.