Sant’Antonio affronta l’ira e la violenza di Ezzelino da Romano
Oggi vogliamo raccontarvi dell’incontro avvenuto tra Sant’Antonio, nato nel 1195 in Portogallo con il nome di Fernando e Ezzelino da Romano, un condottiero crudele e spietato.
Nel 1221, Sant’Antonio, all’età di 26 anni, si unì all’Ordine Francescano e si dedicò alla predicazione itinerante. Durante uno dei suoi viaggi, incontrò Ezzelino da Romano, un uomo noto per la sua crudeltà e violenza. Ezzelino era signore di Padova e Vicenza e aveva guadagnato una reputazione sinistra per la sua brutalità e la sua sete di potere.
Secondo la leggenda, Sant’Antonio si trovava a Padova quando fu avvicinato da un gruppo di persone che lo implorarono di intervenire presso Ezzelino, che stava perseguitando la loro città. Sant’Antonio, nonostante la sua natura umile e pacifica, decise di affrontare il condottiero.
La reazione di Ezzelino di fronte alla predica di Sant’Antonio
Quando il santo entrò nella residenza di Ezzelino, fu accolto con ostilità e disprezzo. Tuttavia, non si lasciò intimidire e con grande coraggio, iniziò a predicare il Vangelo e a esortare Ezzelino a pentirsi dei suoi peccati e a cambiare vita.
Ezzelino, che era noto per la sua ira e la sua mancanza di controllo, si infuriò quando sentì le parole di Sant’Antonio. Tuttavia, il santo rimase impassibile e continuò a parlare con calma e senza paura.
A un certo punto, durante il loro incontro, Sant’Antonio fece un gesto insolito: prese un bambino tra le braccia e lo benedisse. Questo gesto colpì profondamente Ezzelino, che rimase sbalordito dalla gentilezza e dalla compassione del santo.
In quel momento, qualcosa cambiò in Ezzelino. Fu come se le parole di Sant’Antonio e il gesto di benedizione del bambino avessero toccato il suo cuore di pietra e lo avessero fatto riflettere sulla sua vita e sulle sue azioni.
Dopo qualche giorno lo spietato condottiero si pentì dei suoi peccati e cercò di riparare ai torti che aveva commesso. Si convertì alla fede cristiana e divenne un mecenate della Chiesa, utilizzando la sua ricchezza e il suo potere per costruire chiese e monasteri. Sant’Antonio, che non si era mai arreso di fronte alla crudeltà di Ezzelino, fu ricompensato per la sua fede e il suo coraggio.