Santo del giorno per il 13 febbraio: San Giles Maria di San Giuseppe
Nello stesso anno in cui un Napoleone Bonaparte assetato di potere condusse il suo esercito in Russia, Giles Maria di San Giuseppe concluse una vita di umile servizio alla sua comunità francescana e ai cittadini di Napoli. Francesco è nato a Taranto da genitori molto poveri. La morte del padre ha lasciato il diciottenne Francesco a prendersi cura della famiglia. Avendo assicurato il loro futuro, entrò nei Frati Minori a Galatone nel 1754. Per 53 anni prestò servizio all’Ospizio San Pasquale di Napoli in vari ruoli, come cuoco, facchino o più spesso come mendicante ufficiale per quella comunità. “Ama Dio, ama Dio” era la sua frase caratteristica mentre raccoglieva cibo per i frati e condivideva parte della sua generosità con i poveri, consolando nel contempo i sofferenti e esortando tutti a pentirsi. La carità che rifletteva per le strade di Napoli è nata nella preghiera e coltivata nella vita comune dei frati. Le persone che Giles ha incontrato durante i suoi giri di mendicità lo hanno soprannominato il “Consolatore di Napoli”. È stato canonizzato nel 1996.
Riflessione: Le persone spesso diventano arroganti e affamate di potere quando dimenticano la propria peccaminosità e ignorano i doni che Dio ha dato ad altre persone. Giles aveva un sano senso della propria peccaminosità, non paralizzante ma nemmeno superficiale. Ha invitato uomini e donne a riconoscere i propri doni ea vivere la propria dignità di persone fatte a immagine divina di Dio. Conoscere qualcuno come Giles può aiutarci nel nostro viaggio spirituale.