Santo del giorno: San Giovanni Giuseppe della Croce
San Giovanni Giuseppe della Croce: L’abnegazione non è mai fine a se stessa, ma è solo un aiuto verso una maggiore carità – come mostra la vita di san Giovanni Giuseppe.
Era molto ascetico anche da giovane. A 16 anni si unisce ai francescani a Napoli; fu il primo italiano a seguire il movimento riformista di San Pietro Alcantara. La reputazione di santità di John Joseph spinse i suoi superiori a incaricarlo di istituire un nuovo convento anche prima che fosse ordinato.
L’obbedienza spinse ad accettare incarichi come maestro dei novizi, guardiano e, infine, provinciale. I suoi anni di mortificazione gli hanno permesso di offrire questi servizi ai frati con grande carità. In qualità di guardiano non si è fatto disagio di lavorare in cucina o di portare la legna e l’acqua di cui avevano bisogno i frati.
Allo scadere del suo mandato di provinciale, si dedicò all’ascolto delle confessioni e alla pratica della mortificazione, due preoccupazioni contrarie allo spirito dell’alba dell’Età dell’Illuminismo. Giovanni Giuseppe della Croce fu canonizzato nel 1839.
Riflessione: San Giovanni Giuseppe della Croce
La mortificazione gli ha permesso di essere il tipo di superiore perdonatore voluto da San Francesco. L’abnegazione dovrebbe condurci alla carità, non all’amarezza; dovrebbe aiutarci a chiarire le nostre priorità e renderci più amorevoli. San Giovanni Giuseppe della Croce è la prova vivente dell’osservazione di Chesterton: “È sempre facile lasciare che l’età abbia la sua testa; la cosa difficile è mantenere il proprio.
Martirologio Romano: Sempre a Napoli, san Giovanni Giuseppe della Croce (Carlo Gaetano) Calosirto, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che, sulle orme di san Pietro di Alcántara, ripristinò la disciplina religiosa in molti conventi della provincia napoletana. Carlo Gaetano Calosirto nacque a Ischia il 15 agosto 1654. A sedici anni entrò nel convento napoletano di Santa Lucia al Monte dei Frati Minori Alcantarini, dove condusse vita ascetica. Insieme a undici frati fu mandato poi nel santuario di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte d’Alife, per la costruzione di un nuovo convento.