I tredici martedì si Sant’Antonio da Padova che domandare una grazia
La pia pratica dei martedì ad onare di Sant’Antonio è antichissima; però in origine si componeva di nove. Coll’andar del tempo la pietà dei fedeli li portò fino a tredici, in memoria del 13 giugno consacrato alla morte del Santo. I tredici martedì servono benissimo come preparazione alla festa, ma possono praticarsi anche nel resto dell’anno.
PRIMO MARTEDI’: S. Antonio modello di fede.
La fede è quella virtù soprannaturale che ci dispone ed inclina a credere tutte le verità che la Chiesa ci insegna perché rivelate da Dio. La fede è il seme affidato all’anima nel santo Battesimo dal quale deve germogliare e crescere rigoglioso l’albero della vita cristiana. Senza la fede è impossibile piacere a Dio e arrivare a salute. S. Antonio fu modello di fede. Tutta la vita egli spese nell’adornarsi l’anima delle più belle virtù e nell’accendere e ravvivare la divina fiaccola della fede in mezzo ai popoli. Noi come abbiamo ravvivato la fede che ricevemmo nel Battesimo? Facciamo noi le opere cristiane che la nostra fede ci impone? E che cosa facciamo perché la fede venga conosciuta e praticata da tutti?
Miracolo del Santo. Un certo soldato di nome Aleardino, eretico fin da fanciullo perché figlio di eretici, dopo la morte di Sant’Antonio, si recò a Padova con tutta la famiglia. Un giorno, stando a tavola, si parlava tra i commensali dei miracoli che faceva il Santo alle preghiere dei suoi devoti. Ma mentre gli altri lodavano la santità di Antonio, Aleardino contraddiceva, anzi prendendo in mano il bicchiere disse: “Se colui che voi chiamate santo conserverà intatto questo bicchiere, crederò a quanto mi raccontate di lui, altrimenti no”; e in così dire gettò giù dalla terrazza ove pranzavano il bicchiere di vetro che aveva in mano. Tutti si volsero per vedere l’enorme balzo del bicchiere precipitato dalla terrazza con tanta forza, che il fragile vetro, pur andando a cadere sulle pietre, non si ruppe. E questo sotto gli occhi di tutti i commensali e di molti cittadini che si trovavano sulla piazza. Alla vista del miracolo il soldato si pentì e corso a raccogliere il bicchiere, andò a mostrarlo ai Frati raccontando l’accaduto. Non molto tempo dopo, istruito nei Sacramenti, ricevette il santo Battesimo assieme a tutti quelli della propria famiglia, e per tutta la vita, fermo nella sua fede, divulgò sempre le meraviglie divine.
Preghiera. O amabile S. Antonio, che glorificasti sempre il Signore e Lo facesti glorificare dagli altri per l’innocenza della vita, per la tua carità a Dio ed agli uomini, e con la fama dei favori e dei miracoli senza numero, di cui la Bontà divina ti ha fatto dispensiere, stendi anche su di me la tua protezione. Quanti pensieri, desideri, affetti disordinati, seduzioni del mondo e del demonio tentano potentemente allontanarmi da Dio! E che diventerei senza Dio, se non un povero nella più squallida miseria, un cieco brancolante tra le ombre della morte eterna? Ma io voglio vivere con Dio, sempre unito a Lui, mia ricchezza ed unico sommo bene. Per questo t’invoco umile e fidente. Fa, caro Santo, che io sia santo nei pensieri, negli affetti e nelle opere come lo fosti tu. Ottieni a me dal Signore fede viva, perdono di tutti i miei peccati e di amare senza misura Iddio ed il prossimo, per meritare di venire da questo esilio all’eterna pace del cielo. Così sia.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
SECONDO MARTEDI’: S. Antonio modello di speranza.
La speranza è una virtù soprannaturale per cui attendiamo da Dio la vita eterna e le grazie necessarie per conseguirla.La speranza è il primo germoglio della fede. S. Antonio riposò come in grembo materno fra le braccia della speranza cristiana. Giovanetto ancora, rinunziò agli agi, alle ricchezze della famiglia, alla gioia ed ai piaceri che gli offriva il mondo, per i beni futuri promessi dalla speranza cristiana rifugiandosi prima fra gli Agostiniani e poi tra i figli di San Francesco d’Assisi. Come è la nostra speranza? Per amore di Dio e per il Paradiso, cosa facciamo noi? Se Iddio ci chiedesse conto ora dei beni datici ai fini di farli fruttificare per il regno dei cieli (come fece dei servi dell’uomo ricco del Vangelo), ci toccherebbe la lode od il rimprovero ed il castigo inflitto al servo per aver nascosto il talento, anziché averlo fatto fruttificare?
Miracolo del Santo. Un chierico di Anguillara, chiamato Guidotto, trovandosi un giorno nel palazzo del Vescovo di Padova, derise in cuor suo i testimoni che deponevano intorno ai miracoli di Sant’Antonio. La notte seguente fu sorpreso da dolore così forte per tutto il corpo da morirne. Disperando di avere egli misericordia dal Santo, pregò la madre a fare essa preghiera per la sua guarigione. Fatta la preghiera, scomparve subito il dolore e guarì completamente.
Preghiera. O amabile S. Antonio, che glorificasti sempre il Signore e Lo facesti glorificare dagli altri per l’innocenza della vita, per la tua carità a Dio ed agli uomini, e con la fama dei favori e dei miracoli senza numero, di cui la Bontà divina ti ha fatto dispensiere, stendi anche su di me la tua protezione. Quanti pensieri, desideri, affetti disordinati, seduzioni del mondo e del demonio tentano potentemente allontanarmi da Dio! E che diventerei senza Dio, se non un povero nella più squallida miseria, un cieco brancolante tra le ombre della morte eterna? Ma io voglio vivere con Dio, sempre unito a Lui, mia ricchezza ed unico sommo bene. Per questo t’invoco umile e fidente. Fa, caro Santo, che io sia santo nei pensieri, negli affetti e nelle opere come lo fosti tu. Ottieni a me dal Signore fede viva, perdono di tutti i miei peccati e di amare senza misura Iddio ed il prossimo, per meritare di venire da questo esilio all’eterna pace del cielo. Così sia.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
TERZO MARTEDI’: S. Antonio modello di amore verso Dio.
Vanità delle vanità: ogni cosa è vana fuorché l’amare Dio e il servire a Lui solo, perché questo è il fine ultimo per cui l’uomo fu creato. E noi abbiamo creduto all’amore che ci portò Gesù Cristo, morendo in croce per noi. Ma, amore chiede ricambio d’amore. S. Antonio corrispose all’amore immenso di Dio con tutto l’entusiasmo del suo cuore ardente, quanto vi può corrispondere una creatura. Consapevole che nessuno ha più grande amore di chi da la sua vita per gli amici, anelò al martirio e ne andò in cerca nelle terre dell’Africa. Svanitagli questa speranza, per amore si consacrò fino alla morte alla conquista delle anime; e quanti traviati condusse all’amor della Croce! Noi che cosa abbiamo fatto finora per l’amante Crocifisso? Forse l’abbiamo offeso col peccato? Per carità, confessiamoci subito e conduciamo una vita veramente cristiana.
Miracolo del Santo. Un uomo dei dintorni di Padova, volendo conoscere alcune cose occulte per mezzo dei demoni, andò da un certo tale, che per arte magica sapeva invocare i demoni. Entrato nel circolo ed avendo invocati i demoni, questi vennero con grande strepitìo e ruggito. Quel povero uomo spaventato, invocò Dio. Inferociti, gli spiriti cattivi gli si precipitarono addosso e lo lasciarono muto e cieco. In tale stato compassionevole passò diverso tempo. Finalmente, tocco nel cuore da vivo dolore dei suoi peccati, pensando ai prodigi che operava la virtù di Dio per mezzo del suo servo S. Antonio, si fece condurre a mano alla Chiesa del Santo, nella quale passò, senza uscirne, molti giorni. Un dì mentre assisteva alla Santa Messa, alla elevazione del Corpo del Signore gli fu restituita la vista, onde pieno di fiducia faceva cenno agli astanti che ci vedeva. Questi gli si fecero d’intorno ed insieme con lui pregarono il Santo a compiere la grazia col restituirgli anche la parola. All’”Agnus Dei”, cantandosi dai Frati “dona nobis pacem”, il poveretto riebbe la lingua e la loquela. E subito uscì in un cantico di lode al Signore ed al Santo taumaturgo.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
QUARTO MARTEDI’: S. Antonio modello di amore verso il prossimo.
Se uno dirà: io amo Dio, ed odierà il suo fratello che vede, come può amare Dio che non vede? E questo comandamento ci è stato dato da Dio. Chi ama Dio deve necessariamente amare anche il proprio prossimo. San Giovanni aveva appreso tale insegnamento dalla stessa bocca di Gesù che aveva detto: “Un nuovo comandamento do a voi: che vi amiate l’un altro come io vi ho amati. Da questo conosceranno che siete miei discepoli: se avrete amore l’un all’altro”. Sant’Antonio diede di sé esempio luminoso di amore verso tutti gli uomini con la predicazione, le confessioni, lo zelo per le anime. Ne fanno fede le sue apostoliche peregrinazioni e le tante anime da lui salvate. Quanto è diverso da quello di Antonio il nostro amore per il prossimo! Vogliamo bene a tutti, anche ai nostri nemici? Vogliamo vero bene spirituale?
Miracolo del Santo.Una donna di Padova un giorno, uscendo per la spesa, lasciò solo in casa un suo figliuolo di venti mesi, chiamato Tommasino. Trastullandosi il piccino scorse un mastello pieno d’acqua. Cosa successe nessuno lo sa; certo che cadde a capofitto dentro e vi affogò. Passato qualche tempo rientrò la madre e vide la sua immensa sciagura. E’ più facile immaginare che descrivere la disperazione di quella povera donna. Nel suo immenso dolore, essa ricordò i miracoli di Sant’Antonio, e piena di fede ne invocò l’aiuto per la vita del morto figliuolo, anzi fece voto che avrebbe dato tanto grano ai poveri, quanto pesava il bambino. Passò la sera e metà della notte. Aspettando sempre fiduciosa la madre e spesso rinnovando il voto, si vide esaudita. Ad un tratto il fanciullo si risveglia da morte, pieno di vita e di salute.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
QUINTO MARTEDI’: S. Antonio modello di umiltà.
L’uomo mondano stima l’umiltà dappocaggine e viltà d’animo; ma l’uomo saggio, educato alla scuola del Vangelo, la stima perla d’inestimabile valore, e dà tutto per essa poiché è prezzo per l’acquisto del cielo. L’umiltà è la via che fa capo al cielo, e non ve ne è un’altra. Per questa passò Gesù; per questa passarono i Santi. Dall’umiltà la fama di Sant’Agostino. La virtù dell’umiltà, scrive di lui un antico biografo, “Toccò nell’uomo di Dio un grado così alto di perfezione, da fargli desiderare, vivendo tra i Minori, il disprezzo altrui, ed ambire come somma gloria l’essere reputato vile e l’ultimo dei confratelli”.
Com’è la nostra umiltà? Siamo capaci di sopportare in silenzio le contraddizioni o che non si dica bene di noi?
Miracolo del Santo. Al tempo che S. Antonio era custode del Limosino e predicava nella Chiesa di San Pietro Quadrivio, avvenne questo singolare prodigio. Dopo il Mattutino del Venerdì Santo, che in detta chiesa celebratasi a mezzanotte, egli annunziava la divina parola al popolo. In quell’ora stessa i Frati del suo convento cantavano in coro il Mattutino e il Santo era incaricato di leggere una lezione dell’Ufficio. Sebbene la chiesa nella quale egli stava predicando fosse lontana dal convento, al momento di leggere la lezione assegnatagli, apparve d’improvviso in mezzo al coro con meraviglia di tutti. La virtù divina fece sì che nello stesso istante si trovasse coi Frati nel coro a leggere la lezione, e coi fedeli in chiesa ove predicava.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
SESTO MARTEDI’: S. Antonio modello di obbedienza.
La libertà è il più gran dono di Dio fra i doni naturali, e ci è carissimo sopra tutti. Per l’obbedienza ne facciamo offerta e sacrificio al Signore. Antonio fin da giovinetto, dimorando nella casa paterna, si assoggettò docile all’obbedienza. Fatto religioso ne fu cultore appassionato, a fede dei suoi biografi, crescendo di giorno in giorno nell’amore di essa.
Miracolo del Santo. Nella città di Patti, un eretico invitò a pranzo il nostro Santo con alcuni confratelli. Temendo un’insidia, Antonio rifiutò, ma il Padre Guardiano gli impose per obbedienza di accettare l’invito. Era di venerdì e l’eretico, per farlo prendere in odio all’autorità ecclesiastica, fece cucinare un bellissimo cappone e, portatolo in tavola, si scusava dicendo che era uno sbaglio, e che ormai bisognava fare onore alla tavola, tanto più che nel Vangelo si legge: “Mangiate ciò che vi portano d’avanti”. Antonio che per obbedienza aveva accettato l’invito, pure per obbedienza mangiò. Si era appena accomiatato da quella casa che l’eretico prese le ossa del cappone e le portò al Vescovo come prova del peccato di Antonio. Traendole di sotto il mantello, diceva: “Guardate, Eccellenza, come obbediscono alle leggi della Chiesa i vostri Frati!” Ma quale non fu il suo stupore nel vedere le ossa del cappone cangiate in squame e lische di pesce! Dio per premiare l’obbedienza del Santo aveva operato il miracolo.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
SETTIMO MARTEDI’: S.Antonio modello di povertà.
Come si fugge inorriditi dinanzi allo spettro pauroso della morte; allo stesso modo gli uomini fuggono dalla povertà, che stimano grande sventura. Eppure essa è grande ricchezza e vero bene. Gesù ha detto: “Beati i poveri di spirito, perché di esse è il regno dei cieli”. Siamo qui in terra viaggiatori verso una patria avvenire e non cittadini: quindi i nostri beni non sono i presenti, ma i futuri. S. Antonio, essendo ben provvisto dei beni di fortuna vi rinunciò per amore della povertà, e per praticarla più perfettamente si mise alla sequela di San Francesco d’Assisi. Possedete voi delle ricchezze? Non attaccatevi il cuore; usatele per utile vostro, e col soprappiù sollevate la miseria del prossimo: fatevi del bene. Se siete povero, non vi vergognate come di cosa disonorevole, né vi lamentate della Provvidenza. Ai poveri Gesù ha promesso le ricchezze del cielo.
Miracolo del Santo. Era morto nella città di Firenze un ricco usuraio, un vecchio avaro che con lo strozzinaggio aveva accumulato immensi tesori. Un giorno, il Santo, dopo aver predicato contro l’avarizia s’imbattè in un corteo funebre. Era il corteo che accompagnava l’avaro all’ultima dimora, e stava proprio allora per entrare in parrocchia per la solita funzione. Conoscendo che quel defunto era dannato, si sentì riempire di zelo per l’onore di Dio, e vuole approfittare dell’occasione per dare un salutare ammonimento cristiano. “Che cosa fate voi? – disse rivolto a quelli che portavano il morto. – E’ mai possibile che vogliate seppellire in luogo sacro uno la cui anima è già sepolta nell’inferno? Non credete forse a quello che io vi dico? Ebbene: aprite il suo petto, e voi lo troverete mancante di cuore, perché il suo cuore è anche materialmente là, dove era il suo tesoro. Il suo cuore è nella cassaforte insieme alle sue monete d’oro e di argento, alle sue cambiali ed alle polizze di prestito! Non mi credete? Andate a vedere”. La folla che era già entusiasta del Santo corse realmente a casa dell’avaro, tumultuò perché fossero aperti gli scrigni, ed in uno di essi fu trovato il cuore dell’avaro ancor caldo e palpitante. Si aperse ancora il cadavere e realmente fu trovato senza cuore.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
OTTAVO MARTEDI’: S. Antonio modello di purezza.
Iddio formando l’uomo unì in mirabile armonia lo spirito e la materia, sostanze affatto diverse, in modo però che fra l’anima e il corpo regnasse indisturbata e perfetta la pace. Il peccato vi scatenò la tempesta: l’anima ed il corpo diventarono eterni nemici, sempre in guerra. Scrive l’Apostolo Paolo: “La carne ha desideri contrari allo spirito: lo spirito poi ha desideri contrari alla carne”. Tutti si è tentati: ma la tentazione non è male: è male il cedere. Non è umiliante essere tentati: è umiliante acconsentire. Bisogna vincere: per questo occorre preghiera e fuga dalle occasioni. S, Antonio ebbe la grazia di essere rifugiato fanciullo innocente all’ombra del Santuario della Vergine Madre; e sotto lo sguardo maternamente carezzevole di lei fiorì bello il giglio della sua purità, che mantenne sempre in tutta la sua verginale freschezza. Com’è la nostra purezza? Siamo delicati? Osserviamo fedelmente tutti i doveri del nostro stato? Un pensiero, un affetto, un desiderio, un atto meno che puri, possono irreparabilmente derubarci questo prezioso tesoro.
Miracolo del Santo. S. Antonio si ammalò una volta in un convento di monaci nella diocesi di Limoges. Lo assisteva un infermiere travagliato da una gagliarda tentazione. Avutane notizia il Santo per rivelazione divina, scoprendogli la tentazione lo rimproverò dolcemente e al tempo stesso gli fece indossare la sua tonaca. Cosa meravigliosa! Non appena la tonaca che aveva toccato le carni immacolate dell’uomo di Dio, ricoprì le membra dell’infermiere, la tentazione svanì. Egli confessò di poi, che da quel giorno, portando la veste di Antonio, mai sentì più la tentazione impura.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
NONO MARTEDI’: S, Antonio modello di penitenza.
La vita cristiana si compendia in una parola: “mortificazione”. “Ora quelli che sono di Cristo, hanno crocifisso la loro carne coi vizi e con le concupiscenze”, dice San Paolo. Tutti debbono praticare la penitenza: gli innocenti per chiudere la porta al peccato; i peccatori per espiarlo. Essa consiste nel soffrire con rassegnazione il dolore, e nel mortificare i sensi. S. Antonio, amante come era dell’angelica virtù e del crocifisso, non poteva non amare la penitenza. Desiderò il martirio, e mancatogli questo, consumò tutto se stesso nel dovere e nelle opere per la salute delle anime. Dinanzi a tanto esempio di penitenza, come stiamo noi? Non pensiamo di fuggirla perché la penitenza è necessaria per salvarci!
Miracolo del Santo. Alcuni eretici invitarono S. Antonio ad un pranzo, col disegno di avvelenarlo. Sull’esempio di Gesù, che sedè a mensa coi peccatori per convertirli, il Santo accettò. Nel momento che gli porsero a mangiare la vivanda avvelenata, lo Spirito del Signore illuminò Antonio, il quale, rivolto agli eretici li rimproverò della loro perfidia chiamandoli: “Imitatori del diavolo, padre della menzogna”. Ma essi gli risposero che avevano voluto fare esperienza delle altre parole del Vangelo che dicono: “E se avran mangiato o bevuto qualcosa di avvelenato, non farà loro male” e lo impegnarono a mangiare di quel cibo promettendo di convertirsi se non ne patisse alcun danno. Il Santo fatto il segno della Croce sulla vivanda, la mangiò senza averne nocumento; e gli eretici, stupefatti, abbracciarono la vera fede.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
DECIMO MARTEDI’: S. Antonio modello di preghiera.
E’ legge soave dell’amore che l’amante aneli sempre la presenza e la parola della persona amata. Nessun altro amore è però così forte come l’amore di Dio! Attaccatosi all’anima, la trasforma tutta in se, da farle dire: “Vivo non già io, ma vive in me Cristo”. S. Antonio si dedicò assiduo allo studio ed alla preghiera. Dimorante nel convento del paese natìo, ottenne di cambiarlo con quello di Santa Croce di Coimbra, per liberarsi dalle frequenti visite degli amici che lo distraevano dalla unione con Dio. Entrato nell’Ordine Francescano, si ritirò nell’eramo di Montepaolo, dove in una grotta cedutagli da un confratello, liberamente attendeva alla contemplazione. La morte lo raggiunse nella solitudine di Camposampiero, assolto in preghiera. Abbiamo pregato finora? Ci lamentiamo di non essere esauditi, ma preghiamo bene? Diciamo a Gesù come gli Apostoli: Signore insegnaci a pregare.
Miracolo del Santo. Tornando S. Antonio dalla Francia in Italia, passò col suo compagno di viaggio per un paese della Provenza; ed ambedue erano digiuni, quantunque fosse tardi. Vedutili una povera ma pia donna, li fece passare in casa sua perché mangiassero. Fattosi prestare da una vicina un bicchiere di vetro a forma di calice, pose loro dinanzi pane e vino. Or avvenne che il compagno di Antonio, non abituato a simili oggetti di lusso, lo ruppe, in modo che la coppa si staccò di netto dal piede. Inoltre verso la fine della refezione, volle la donna attingere ancora del vino in cantina. Quale non fu la sua sgradita sorpresa, a vedere buona parte del vino versato per terra! Nella fretta di porre a mensa i suoi ospiti, ella sbadatamente aveva lasciato aperta la cannella della botte. Ritornando confusa ed addolorata, raccontò ai due Frati l’accaduto. S. Antonio, avendo pietà della poverina, nascosto il viso tra le mani ed appoggiato il capo sulla mensa, pregò. Meraviglia! La coppa di vetro, che era da una parte della tavola, si alza e viene a Riunirsi al suo piede. La rottura era invisibile. Partiti i Frati, fiduciosa nella virtù che le aveva portato a nuovo il bicchiere, la donna corse in cantina. La botte poco innanzi appena mezza, era talmente piena, che il vino usciva spumeggiante dalla sommità.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
UNDICESIMO MARTEDI’: S. Antonio modello di amore alla Vergine Santissima. La prima radice dell’amore alla Madonna è l’amore a Dio. Chi ama Iddio deve pure amare tutto ciò che Dio ama. E il Signore ha prediletto Maria fra le creature. S. Antonio si distingue tra i più fervidi amanti della Vergine. Non cessò mai di pregarla e di predicarne le grandezze. L’amorosa fiamma gli si attaccò al cuore quando, giovanetto, fu messo in educazione all’ombra del Santuario di Maria, che sorgeva vicino alla sua casa. “Così, dice un suo biografo, disponeva Iddio che fino dalla prima infanzia il piccolo Fernando avesse per istitutrice Maria, la quale gli sarebbe stata sostegno, guida e sorriso nel vivere e nel morire”. Fattosi poi apostolo famoso, il demonio, frementeper le sconfitte patite dalla sua predicazione, gli compare una notte; lo afferra per la gola e lo strinse così forte da soffocarlo. Il Santo, avendo invocato dal fondo del cuore la valida protezione della Vergine, sua maestra dall’infanzia, una luce insolita vivissima inondò la sua cameretta; e lo spirito delle tenebre confuso se ne fuggì via. Il frutto saporito dell’amore della Vergine Madre è il Cielo. Chi l’ama davvero filialmente, non andrà perduto in eterno, perché tra i mortali è fontana verace di speranza. Conviene però che sia un amore forte, fatto non solo di preghiere, ma di imitazione delle sue virtù; specialmente dell’umiltà, della purezza, della carità.
Miracolo del Santo. Certo Frate Bernardino, nativo di Parma, per un male sopravvenutogli era diventato muto da due mesi. Ricordando i miracoli di Sant’antonio, in lui ripose piena fiducia, e si fece portare a Padova. Accostandosi devotamente alla tomba del Santo, cominciò a muovere la lingua, tuttavia muto. Perseverando nella preghiera fervorosa insieme con altri Frati, finalmente alla presenza di numeroso popolo riacquistò la favella. Fuori di sé dalla gioia, uscì in lodi al Taumaturgo, ed intonò l’antifona della Vergine: Salve Regina, che cantò col popolo con grande devozione.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
DODICESIMO MARTEDI’: Morte di S. Antonio.
La morte, che fa tanta paura e mette in costernazione gli amici del mondo e delle passioni, perché li separa da tutti i beni e i piaceri nei quali avevano riposto il loro paradiso, e li sospinge verso un avvenire incerto, è un bene pei giusti fedeli ai propri doveri, perché è annunzio della liberazione; non vedono nella tomba un abisso, ma una porta che introduce alla vita eterna. Sant’Antonio era vissuto sempre con lo sguardo fisso alla patria celeste; per essa aveva lasciata quella terrena, gli amori innocenti dei suoi cari, la gloria dei nobili natali, ed in cambio aveva abbracciato l’umiltà, la povertà, le amarezze della penitenza. Per il Paradiso faticò instancabilmente nell’apostolato finché ebbe vita, e, giovane di trentasei anni, spiccò il volo verso il cielo, confortato dalla vista di quel regno beato e nella certezza di presto possederlo. Chi non sente il desiderio di chiudere la vita con una morte simile a questa? Ricordiamoci però che è frutto di una vita spesa bene. Come è la nostra vita? Sta in nostra mano morire da giusti o da dannati. A noi la scelta.
Miracolo del Santo. Nelle vicinanze di Padova, una bambina chiamata Eurilia, essendo uscita un giorno in campagna, cadde in un fosso pieno di acqua e di fango, e vi annegò. Turata fuori dalla povera madre, venne collocata sulla sponda del fosso, con la testa in basso e i piedi alzati, come suol farsi cogli affogati. Ma non dava segno alcuno di vita; sulle guance e sulle labbra si scorgevano impresse le tracce sicure della morte. Frattanto premurosa la madre fece voto al Signore e a S. Antonio di recare in dono una effige di cera alla sua tomba, se le avesse restituita viva la figlia. Fatta la promessa, la bambina, a vista delle persone accorse, cominciò a muoversi: Sant’Antonio le aveva ridonata la vita.
3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.
TREDICESIMO MARTEDI’: Gloria di S. Antonio.
La gloria terrena è come un fumo che s’innalza e svanisce, portato via dal vento. Anche durando a lungo, alla fine verrà la morte.Ma v’è una gloria duratura che ci compenserà del disprezzo patito, con un seggio regale: “Chi sarà vincitore – ha promesso Gesù – siederà con me nel mio regno” . Quale gloria! La medesima del Figliuolo dio Dio. Sant’Antonio non cercò certo la gloria del mondo, e Dio, oltre che ricompensarlo con la gloria eterna del cielo, lo glorificò anche tra gli uomini con l’aureola dei prodigi. Appena avvenuta la sua morte, innocenti fanciulli, percorrendo a frotte le vie di Padova gridavano: E’ morto il padre santo, è morto Antonio! E fu un accorrere da ogni parte al convento a venerare il suo corpo. Il giorno della sepoltura una folla enorme, con a capo il Vescovo col Clero e le autorità civili, fra inni, cantici e fiaccole innumerevoli lo accompagnarono alla chiesa della Vergine ove fu tumulato. In quel giorno moltissimi infermi, ciechi, sordi, muti, storpi, paralitici, riacquistarono la sanità al suo sepolcro; e quei che non si poterono accostare per la ressa della moltitudine, vennero guariti dinanzi alla porta del tempio. Oggi pure S. Antonio vive nella mente e nei cuori, dispensando a tutti favori e miracoli, di preferenza ai miserabili, cui provvede generalmente col suo Pane dei poveri. Ed il nostro cuore cosa desidera? Non ci rincresca di imitare la sua vita umile, povera, immacolata e penitente, se gli vogliamo essere compagni indivisibili nella gloria del cielo.
Miracolo del santo. Fra i tanti miracoli, coi quali si compiacque Iddio glorificare il suo servo Antonio, è singolare quello della sua lingua. Per gratitudine al loro Santo, i Padovani gli eressero una magnifica Basilica ed un ricchissimo sepolcro, che accoglie il tesoro del suo corpo. Trentadue anni dopo la sua morte, fu fatta la traslazione della salma. La lingua venne ritrovata così fresca, come se il Santo fosse allora spirato. Il serafico dottor San Bonaventura, Generale dell’Ordine Francescano, la prese nelle mani e, piangendo di commozione, esclamò: “O lingua benedetta, che sempre lodasti il Signore, e lo facesti lodare dagli uomini, ora si manifesta quanto tu sei preziosa dinanzi a Dio”. 3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.
Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.
Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.
Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.