Una breve guida alla Santissima Trinità
Se sei sfidato a spiegare la Trinità, considera questo. Da tutta l’eternità, prima della creazione e del tempo materiale, Dio desiderava una comunione d’amore. Si è quindi espresso in una Parola perfetta. La Parola che Dio pronunciò oltre e al di fuori del tempo era e rimane la Sua perfetta espressione di sé, contenente tutto ciò che Dio è, possedendo perfettamente ogni caratteristica di chi parla: onniscienza, onnipotenza, verità, bellezza e personalità. Quindi, da tutta l’eternità, c’era sempre, in perfetta unità, il Dio che parlava e la Parola che veniva detta, il vero Dio con e dal vero Dio, il Principiante e il Principio, il Padre distinto e il Figlio distinto che avevano la stessa indivisibile natura divina.
Non è mai stato così. Eternamente queste due Persone si contemplano a vicenda. Quindi, si conoscevano e si amavano in modo tale che ognuno offriva all’altro un dono perfetto di donazione di sé. Questo reciproco dono di sé di queste Persone divine perfette e distinte, contenente tutto ciò che ciascuno è, è necessariamente perfettamente dato e perfettamente ricevuto. Pertanto, il Dono tra Padre e Figlio contiene anche tutto ciò che ciascuno ha: onniscienza, onnipotenza, verità, bellezza e personalità. Di conseguenza, da tutta l’eternità ci sono tre Persone divine che hanno una natura divina indivisibile, Dio Padre, Dio Figlio, e il perfetto reciproco dono di sé dell’amore tra loro, Dio Spirito Santo.
Questa è la dottrina salvifica fondamentale che crediamo come cristiani e che celebriamo nella domenica della Trinità. Al centro di ogni altra cosa in cui crediamo e speriamo, troveremo questa misteriosa dottrina della relazione divina, il Dio Uno e Trino: il Dio Uno e Tre nella cui immagine e somiglianza siamo fatti.
La comunione delle persone nella Trinità è scritta nei nostri esseri come immagini di Dio. I nostri rapporti con gli altri dovrebbero riflettere la comunione per cui siamo stati creati nel piano d’amore di Dio.
Parlando di armonia con questo mistero fondamentale della nostra fede e identità, Sant’Ilario di Poitiers (m 368) ha pregato: “Conserva, prego, incontaminata questa fede retta che è in me e, fino al mio ultimo respiro, e concedimi anche questa voce della mia coscienza, affinché io sia sempre fedele a ciò che ho professato nella mia rigenerazione quando sono stato battezzato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ”(De trinitate 12, 57).
Dobbiamo lottare con grazia e grasso per i gomiti per dare gloria alla Trinità in tutto ciò che facciamo, pensiamo e diciamo.