Una candela per San Giuda: il santo degli esiliati e delle cause perse
Oggi vi parleremo di un santo molto particolare, a suo modo forse un po’ speciale. Chissà se lo conoscete anche voi e se anche voi vi siete sentiti a volte facenti parte degli esiliati o delle cause perse. Ebbene San Giuda Taddeo è proprio il santo di queste 2 cause.
Le cause perse sono quelle situazioni che sembrano non avere soluzione, quelle in cui sembra che nulla possa essere fatto per migliorare la situazione. In questi casi, San Giuda rappresenta una luce di speranza. Egli è in grado di fornire l’aiuto e il supporto necessari per superare la situazione difficile e trovare una soluzione.
Gli esiliati, cioè coloro che sono stati costretti ad allontanarsi dal loro luogo di origine, trovano in San Giuda un amico e un protettore. Egli è in grado di comprendere la loro sofferenza, la loro solitudine e il loro senso di disperazione. Inoltre, questo santo è in grado di aiutare gli esiliati a trovare il coraggio e la forza di andare avanti, anche in situazioni difficili.
Chi era San Giuda
San Giuda è il patrono degli esiliati e delle cause perse. È conosciuto anche come Giuda Taddeo o Giuda apostolo.
La maggior parte delle informazioni su di lui proviene dal Nuovo Testamento, dove viene identificato come uno dei dodici apostoli di Gesù.
Dopo la morte e la resurrezione di Gesù, San Giuda fece un grosso lavoro missionario, andando a predicare in diverse parti dell’Asia e del Medio Oriente. Si racconta che abbia fatto molti miracoli, in particolare la guarigione di malati e infermi.
Secondo la tradizione è stato martirizzato per la sua fede, ma le circostanze della sua morte sono incerte. Alcuni dicono che sia stato ucciso con una mazza di legno prima di essere decapitato, mentre altri credono che sia stato crocifisso in Armenia.
Nonostante la sua morte, la venerazione per San Giuda continuò ad essere molto diffusa. In particolare, veniva spesso invocato per ottenere l’intercessione divina in situazioni disperate o apparentemente senza speranza.