Vangelo di oggi 30 Marzo 2020 con commento
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,1-11.
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.
Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo,
gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più».
Isacco della Stella (? – ca 1171)
monaco cistercense
Discorsi, 12; SC 130, 251
« Pur essendo di natura divina… spogliò se stesso assumendo la condizione di servo » (Fil 2,6-7)
Il Signore Gesù, Salvatore di tutti, “si è fatto tutto a tutti” (1 Cor 9,22), in modo da rivelarsi come il più piccolo tra i piccoli, pur essendo più grande dei grandi. Per salvare un’anima sorpresa in adulterio e accusata dai demoni, si china fino a scrivere col dito per terra (…). Egli è in persona quella santa e sublime scala vista in sonno dal viaggiatore Giacobbe (Gen 28,12), la scala eretta dalla terra verso Dio e tesa da Dio verso la terra. Quando lo vuole, egli sale fino a Dio, a volte in compagnia di alcuni, a volte senza che nessun uomo possa seguirlo. E quando lo vuole, raggiunge la folla degli uomini, guarisce i lebbrosi, mangia con i pubblicani e i peccatori, tocca i malati per guarirli.
Beata l’anima che può seguire il Signore Gesù dovunque va, salendo nel riposo della contemplazione o scendendo nell’esercizio della carità, seguendolo fino ad abbassarsi nel servizio, fino ad amare la povertà, fino a sopportare la fatica, il lavoro, i pianti, la preghiera e infine la compassione e la passione. È venuto infatti per obbedire fino alla morte, per servire, non per essere servito, e per dare, non oro né argento, bensì il suo insegnamento e il suo sostegno alla moltitudine, la sua vita per molti (Mt 10,45). (…)
Questa sia dunque per voi, fratelli, il modello della vita: (…) seguire Cristo salendo verso il Padre, (…) seguire Cristo scendendo verso il fratello, non rifiutando nessun esercizio della carità, facendosi tutto a tutti.